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07
Lun, Apr
2025
26 Nuovi Articoli

Giornata di approfondimento oggi nella sala conferenze Formedil di Foggia su uno dei temi di grande rilievo per il settore degli edili, il correttivo al codice degli appalti. Alla tavola rotonda promossa da ANCE, hanno preso parte il Prefetto di Foggia Paolo Giovanni Grieco, i presidenti degli enti bilaterali, Massimo Lanotte, Formedil Foggia e Michele Gengari, Cassa edile di Capitanata, il presidente di Confindustria Foggia Potito Salatto, Domenico De Bartolomeo, vice presidente ANCE, Luigi Schiavo, vice presidente ANCE alle Opere Pubbliche, vede il patrocinio di ANCE Puglia. I lavori sono stati introdotti dal presidente ANCE Puglia Gerardo Biancofiore e Ivano Chierici, presidente ANCE Foggia. 

L’ufficio Mobilità e Traffico della Polizia Locale di Foggia informa che per eseguire lavori di allaccio alla rete idrica fognaria è stata disposta la chiusura al traffico veicolare con l’istituzione del divieto di sosta “Rimozione forzata”, a partire da lunedì 7 e sino al 18 aprile nella fascia oraria compresa tra le ore 07:00 e le ore 16:00, di Via Ferrante Aporti in prossimità del civico 22/b e Via L. Zuppetta in prossimità del civico 75.

C’è finalmente una data per la discussione sul social housing in consiglio comunale a Foggia, tema caldissimo su cui il campo largo progressista della sindaca Marida Episcopo è diviso ormai dallo scorso anno. Mercoledì sera si è deciso che si andrà in aula martedì 15 aprile, ma fino ad allora andrà trovata la quadra finora mancata. Dopo il rinvio del 27 novembre scorso per la richiesta del M5S di un parere dell’Avvocatura civica, il super assessore a lavori pubblici e urbanistica Giuseppe Galasso ha depositato sin da gennaio scorso una seconda bozza di delibera in cui si ribadisce la necessità di porre la pietra tombale sul vetusto programma, non compatibile col PUG. La sola novità in tale atto era l’inserimento del parere dell’Avvocatura. Ma nemmeno questa proposta è riuscita a compattare la maggioranza, col risultato di una crisi politica esplosa in superficie la scorsa settimana col clamoroso scontro tra sindaca e M5S. Mentre i contiani hanno chiesto da tempo di modificare la proposta di Galasso motivando meglio, alla luce del PUG, l’inesistenza dell’interesse pubblico a completare il programma di social housing – modifiche che non hanno fatto breccia né presso la sindaca né presso altre parti del campo largo – stando ai beninformati tuttora non sarebbero per nulla intenzionati ad approvare il documento dell’assessore i civici di CON, Azione, mezzo Pd (Pontone, Palmieri, De Vito), Cataneo di Italia del Meridione e l’ex CON Mancini. Ecco perché, da ultimo, il presidente M5S della commissione ambiente e territorio, Giovanni Quarato, sta lavorando con Galasso ad una bozza di atto di indirizzo sul PUG al progettista Francesco Karrer. Ma che si riesca, entro il 15 aprile, a trovare finalmente la sintesi è tutto da verificare. C’è chi, dall’opposizione, ritiene possibile che in quella data possano mancare ancora i numeri per l’approvazione. 

Nulla da fare per Prefettura di Foggia e Procura di Bari: l’ammissione della foggiana Lavit spa al controllo giudiziario è stata pienamente legittima. La sentenza della Corte di appello barese è stata assunta è stata depositata nei giorni scorsi e ieri mattina notificata alle parti. La lavanderia industriale di Foggia, che gestisce tra l’altro l’appalto del lavanolo (biancheria e materassi) per tutte le ASL pugliesi, fu colpita a dicembre 2023 da interdittiva antimafia per la parentela tra il precedente amministratore unico Lorenzo D’Alba e il padre Michele D’Alba, ritenuto da Prefettura e Procura vicino alla mafia foggiana. Poi, a settembre 2024, Lavit – da maggio 2024 guidata dall’ex generale dei Carabinieri Guido De Masi - fu ammessa al controllo giudiziario dal Tribunale di Bari, in funzione di giudice della prevenzione, per il periodo di due anni. La misura ha sospeso gli effetti dell’interdittiva, consentendo all’impresa di iscriversi nuovamente nella white list e di partecipare alle procedure di gara sotto la supervisione dell’amministratore giudiziario nella persona dell’avvocata del Foro di Roma Rosamaria Zuccaro. Dopo pochi giorni si seppe che la Procura guidata da Roberto Rossi e la Prefettura, allora capitanata da Maurizio Valiante, avevano deciso di impugnare tale decisione chiedendone la revoca. La Procura, “considerata la dimostrata stabilità del condizionamento mafioso”, fu scritto nell’appello, “ritiene “che il controllo giudiziario” non possa “in alcun modo essere utile ai fini di un’eventuale bonifica dell’impresa istante, quantomeno fino a quando sarà di fatto parte del gruppo D’Alba”. Il Tribunale barese aveva considerato “praticabile un programma di bonifica dell’impresa”, considerato che lo stesso Michele D’Alba ha recentemente ceduto (al figlio Lorenzo) le proprie quote e che non sono emerse circostanze “sintomatiche di collegamenti tali da far supporre una comunanza di attività” tra la società e la criminalità organizzata, i cui contatti sarebbero stati solo occasionali. La Procura, invece, ha ritenuto che “l’infiltrazione e il condizionamento criminale” della Lavit, “oltre a essere risalente”, sia anche “stabile, duraturo e strutturale”.

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